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Facebook: molto face, poco book




Eraclito, quello del Panta Rei,sosteneva che al mondo ci sono due categorie di uomini gli svegli e i dormienti.
Allo stesso modo, oggi gli uomini si possono suddividere in due enormi categorie: quelli che su Facebook ci sono e quelli che prima facevano i recalcitranti in nome dell’anticonformismo da caffè per poi finire vittime di una dipendenza morbosa. Praticamente quelli del “Io, su Facebook non mi iscriverò mai”- le ultime parole famose- che poi con l’andare del tempo hanno ceduto alle lusinghe di Curiosità.
Certo ci sono anche quelli che su FB non ci sono veramente, tipo la mia trisnonna morta nel ‘43, oppure quelli che ci sono sotto mentite spoglie attribuendosi le identità più disparate.

Facebook, che viste le foto di alcuni farebbe meglio a chiamarsi assbook, è il famoso social network ideato in America da uno studente di Harvard allo scopo di rovinare famiglie, storie d’amore e alimentare la vostra bile.L’intento primordiale di Mark Zuckerberg, mettere in comunicazione gli studenti del college, era di per sè lodevole, peccato che poi tutto sia degenerato in unmeccanismo diabolico.
Per numero di accessi è secondo solo a Google, tanto che nei manuali di medicina legale dovrebbe essere inserito nel volume delle tossicodipendenze tra l’alcolismo e il cannabismo: il facebookismo. Chi di voi non s’è mai trovato, non si sa come, a fissare in lobotomia interi album di persone di cui non solo non ve ne importa un fico secco, ma che vi sono completamente sconosciute?
Gallerie zeppe di foto di vacanze, matrimoni e festività, che per “l’ internauta da noia” sono solo semplici immagini di gente anonima, mentre per chi le ha pubblicate sono dei veri e propri messaggi subliminali per qualcuno non a caso.
Un classico è la foto di chi col cuore ridotto a brandelli dall’ultimo ex fidanzato, si fa immortalarecircondata da amici riesumati dal catalogo tiramisù e in mise Novella 2000 allo scopo di provocare qualsivoglia impeto di gelosia al Lui di turno.
Chiaramente quest’ultimo in tutta risposta avrà blindato il suo profilo rendendolo super privato, latitando in modalità offline fino a data da destinarsi.
Niente su FB accade a caso, nessun messaggio è mai a caso, nessuna condivisione di video e canzoni strappalacrime è priva di intenti. Il colmo è quando il Ciranò del terzo millennio condivendendo una qualsiasi cosa, si trova gradimenti e commenti di chiunque tranne che di quella persona a cui il messaggio era mal velatamente destinato.
Facebook, infatti, vive grazie a due motori fondamentali: la Gelosia e il Pettegolezzo. Succhia come una sanguisuga la sua linfa vitale direttamente dalla rabbia che suppora dai nervi e la utilizza per mettere in moto tutta la baracca.
Ci si scopre investigatori provetti capaci di risalire ad interi alberi amicologici, effettuando controlli incrociati degni dell’Ispettore Clouseau (alias Pantera Rosa).
Su FB si trovano praticamente i rappresentanti di tutte le categorie sapiens esistenti sul pianeta Terra, una sorta di specchio della società contemporanea. Per questo motivo sono convinta che se degli extraterrestri sfaccendati, alla ricerca di forme di vita intelligenti nel cosmo usassero come parametro di riferimento proprio il Social Network, rinuncerebbero a contattarci, salvando il pianeta da una catastrofica invasione.
Libro-faccia (tradotto letteralmente), d’altronde, è il catalogo più completo della storia della classificazioni dei primati. Dunque, vediamone qualcuna.
L’Utente Normal: si connette quando può, utilizzandolo esclusivamente come mezzo di comunicazione. Non mostra segni di squilibrio apparenti, non ha crisi di identità, al massimo carica una o due foto giusto per farsi riconoscere. Condivide appena quelle due o tre cose con intento divulgativo e\o ludico.
L’Esibizionista: collegato h. 24, dal pc di casa, dal lavoro, dall’amico o dall’i-phone carica sul profilo interi album fotografici che ritraggono il soggetto nelle pose più improbabili e rigorosamente tutte sottotitolate: “Io dal barbiere”, “Io a casa di Fuffy” “Io con Fuffy a Cortina da un pezzo” “Io che abbraccio Fuffy” “Colazione da Fuffy”.
Un classico dell’esibizionista è avere nel profilo la canonica posa con la bocca in modalità deretano di ovaiola. Per lungo tempo mi sono chiesta e ancora mi chiedo il perché. Ogni pretesto è buono per mettere in mostra le sue supposte beltà: dalla partita di calcetto , alle uscite del sabato sera è un tripudio di istantanee e autoscatti di dubbio gusto.
Il Linkatore Maledetto: si collega a orari variabili con l’unico obiettivo di intasare la home di links assolutamente inutili. Pubblica a ripetizione collegamenti a frasi, aforismi di Oscar Wilde, barzellette, massime e minime di cui, pur volendo, è impossibile leggerne il contenuto considerata la velocità col quale condivide. Gli spetterebbe il titolo di “dito più veloce del web”.
L’Intellettuale: condivide e pubblica solo canzoni, estratti e citazioni tratti dal manuale del perfetto bohèmien. Ascolta musica assolutamente sconosciuta, legge i libri di Kerouac ed ha una passione per le civiltà orientali. Mangia sushi e lo fotografa se è il caso, provocando orrore a raccapriccio a nonna Gina (anche lei su fb, ovviamente) che il pesce lo mangia rigorosamente morto.
Lo Spammer: utilizza il profilo a scopo esclusivamente pubblicitario. Manda sempre inviti ad eventi, si vanta delle sue qualità di PR (rrrr) facendoti passare la voglia di esserti collegato. “Vieni anche tu a divertirti con noi al Ritrovo degli scappati di casa, ogni due ingressi un barbone in omaggio. Vuoi partecipare a questo evento?”
Vieni a ballare la Salsa con noi! Ti divertirai un mondo con ricchi premi e cotillons!” “Spiacente- mi verrebbe da rispondere- io l’unica salsa che conosco è quella di nonna Gina, e si mangia”.
Il Giocatore Incallito: le uniche due funzioni di facebook che conosce sono “farmville” e “poker texas hold’em”. La sua bacheca è un susseguirsi di aggiornamenti sui progressi fatti. “Giacomino has found a Sheep ” ,“Giacomino has found some fuel” . Giacomino has not found his brain…
Mi chiedo cosa penserebbe il nostro marziano che preso il dizionario inglese-marziano tradurrebbe: Giacomino ha trovato una pecora e poi ancora Giacomino ha trovato un bidoncino di benzina…
Il Frustrato: mitomane dalla nascita, sprovvisto completamente di una vita sua, utilizza Facebook per crearsene una su misura. Scrive qualsiasi cosa gli passi per la testa elencando cronologicamente tutti gli eventi-veramente accaduti?- della sua giornata.
Da quando si sveglia al mattino a quando va a dormire cambia messaggi di stato comunicando cosa mangia, cosa fa, con chi parla, se gli è piaciuto il film che ha visto col suo amico immaginario. Poco ci manca e scrive quante volte va al wc.
L’Utente Fantasma: mitomane dalla nascita, è quello che pur rimanendo delle ore intere collegato, non lascia tracce di vita in nessun altro profilo, tanto meno sul proprio, salvo poi sparire e disconnettersi improvvisamente dissolvendosi nel nulla dal quale è venuto…
L’elenco potrebbe continuare all’infinito, ma purtroppo s’è fatto tardi. Ora devo lasciarvi perché ho appena trovato una vasca per pesci rossi… e già che ci sono vi linko questo su facebook, ovviamente dal mio profilo fasullo.

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